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Il presente anticolo affronta un nuovo problema etico sociale della società postindustriale – il problema del consumo – della cosìdetta società dei consumi. Questo problema viene affrontato alla luce dei principi etici della dottrina sociale della Chiesa. Il consumo non viene trattato qui soltanto come individuale atto della persona, ma come un sistema socio-economico. Oggi, l’aumento del PIL non è più l’effetto dell' aumento della produzione, ma è l’effetto dell’aumento del consumo. In questo senso, non la produzione ma il consumo porta lo sviluppo economico. L’apertura dei centri commmerciali la domenica non significa soltanto dare l’opportunità di comprare i prodotti neccessari per quelli che hanno dimenticato di fare la spesa, ma significa portare allo sviluppo tutta l' economia. Il nuovo sistema economico sociale – il consumismo, cambia la società e la mentalita della gente, e diventa quindi una società di “single”. L’uomo si concentra soltanto sui propri bisogni, e rimane soltanto nel raporto “io-oggetti”, anziché nel rapporto “io-tu”, in questo modo nasce una mentalita' possesiva. Il messaggio cristiano deve ricordarci che non si può ridurre lo scopo della vita sociale soltanto all' “avere” anziché all'“essere”. Lo sviluppo economico non è lo scopo principale della vita. Senza dubbio, lo sviluppo economico è indipspensabiole per lo sviluppo sociale e etico, ma ha il carattere del “mezzo” mai quello dello “scopo”. L’uomo non può mai limitarsi soltanto ai propri bisogni materiali. Nella società di oggi si vuole riscoprire il senso del diguno e del sacrificio, il senso della comunità umana, della collaborazione e del valore del raporto reciproco diretto. Come nella società della produzione, abbiamo fatto la lotta per il giorno libero dal lavoro, così, nella società dei consumi dobbiamo fare la lotta per il giorno libero dal consumno. Questa è una lotta per preservare l’uomo dalla ruduzione del valore umano solo al consumo.