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NelPinsegnamento di Giovanni Paolo II molto frequenti sono stati i riferimenti all’opera di Ireneo di Lione, per cui questo fatto merita una attenzione particolare, quando vogliamo determinare il ruolo dei Padri della Chiesa nel suo magistero. Durante la visista in Francia, del 1986, questo Papa ha dedicato un discorso particolare a Ireneo, durante Pincontro eon i docenti dell’Universita Cattolica di Lione (il 7 ottobre). Parlando del Vescovo di Lione e delPattualita del suo messaggio, Giovanni Paolo II ha sottolineato particolarmente la sua teologia della Tradizione e la necessita di un confronto creativo della teologia fondata sulla Tradizione eon la cultura attuale che e sempre legata al modo di manfestarsi della fede. Tra le questioni fondamentali e generali ha messo in rilievo la questione della comprensione adegata delPantropologia orientata alla teologia, secondo il noto principio formulato da Ireneo: Gloria Dei vivens homo. Dalia presentazione delPopera del Vescovo di Lione risulta l’impostazione di fondo che permette di chiamarlo: „II teologo di Dio e delPuomo”.
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Nell'insegnamento di Giovanni Paolo II molto frequenti sono stati i riferimenti all’opera di Ireneo di Lione, per cui questo fatto merita una attenzione particolare, quando vogliamo determinare il ruolo dei Padri della Chiesa nel suo magistero. Durante la visista in Francia, del 1986, questo Papa ha dedicato un discorso particolare a Ireneo, durante l'incontro con i docenti dell’Universita Cattolica di Lione (il 7 ottobre). Parlando del Vescovo di Lione e dell'attualita del suo messaggio, Giovanni Paolo II ha sottolineato particolarmente la sua teologia della Tradizione e la necessita di un confronto creativo della teologia fondata sulla Tradizione con la cultura attuale che e sempre legata al modo di manfestarsi della fede. Tra le questioni fondamentali e generali ha messo in rilievo la questione della comprensione adegata dell'antropologia orientata alla teologia, secondo il noto principio formulato da Ireneo: Gloria Dei vivens homo. Dalla presentazione dell'opera del Vescovo di Lione risulta l’impostazione di fondo che permette di chiamarlo: „II teologo di Dio e dell'uomo”.