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EN
The subject of the thesis is the institution of a metropoly (a church district) and the authority governing the metropolitan territorial unit in the historical and legal perspective. After presenting the genesis and beginnings of forming of the metropoly in ancient times, the author describes its further, dynamic development in medieval decretals. Next, the author focuses on a reform carried out by the Trent Council (1545-1563) and analyses its reformation decretals. In the following part of the thesis the author discusses relevant provisions of the Canon Law of 1917. Finally, he reviews the directive of the Council of Vatican II (1962-1965) and provisions of the Canon Law of 1983, in which previous provi-sions have been largely simplii ed. Documents of the Holy See issued while this Canonic Law was in force (Exhortation of John Paul II Pastores gregis of 16 October 2003 and documents of the Directory of Congregation for Bishops Apostolorum successores of 22 February 2004) have also been considered.Having analysed provisions of the Canon Law of 1983 and the above successive documents regarding the metropoly and the oi ce of the metropolitan bishop over the ages, on one hand, a i delity to centuries-old tradition can be observed, but on the other hand, perceiving the institution of the metropoly in a more pastoral perspective meeting requirements of modern times.
EN
Starting with Bologna and Paris, a classical model of a European university usually contained four faculties: theological, philosophical, legal (of secular and canon law) and medical. One must remember that establishing theological faculty had to be agreed with the Holy See. Th e same university structure existed in Poland too, when in 1364 the Cracow University came into being. Beginning from 1397 it had its Th eological Faculty. Th e faculty also functioned at other universities: in Vilnius (1578), in Zamość (the Zamość Academy, 1595), in Lviv (1759), in Warsaw (1817), in Lublin (the Catholic University of Lublin, 1918), again in Warsaw (the Academy of Catholic Th eology, 1954 and later the Cardinal Stefan Wyszyński University, 1999), in Opole (1994), in Poznań (1988), in Olsztyn (1999), in Katowice (2000), in Toruń (2001) and in Szczecin (2003). Besides, aft er eradication of the Th eological Faculty in Cracow, there came into being Papal Th eological Faculty (1959), transformed into Papal Th eological Academy (1974). A Th eological Faculty was also founded in Wrocław (1964), transformedinto Papal Th eological Faculty (1974), in Poznań (1968), transformed into Papal Th eological Faculty (1974) and then in Warsaw – as the Papal Th eological Faculty (1982). Th e Catholic University of Lublin (where there was a Th eological Faculty), as well as Papal Th eological Faculties have got the status of ecclesiastical schools which are treated as higher education public schools. In the Th ird Polish Republic (aft er 1989) there were created theological faculties at the following public universities: in Opole (1994), in Olsztyn (1999), at theCardinal Stefan Wyszyński University in Warsaw (1999), in Poznań (1998), in Katowice (2000), in Toruń (2001) and in Szczecin (2003). In accordance with the regulations of Polish law and canon law, the named above faculties are liable to both ecclesiastical authorities and state authorities. 
Ius Matrimoniale
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2000
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vol. 11
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issue 5
203-210
EN
L’autore presenta e commenta un frammento della sentenza rotale с. Burke del 26 marzo 1998 in causa Pelplinien. Nullitatis matrimonii ob incapacitatem assumendi essentiales obligationes matrimonii propter causas naturae psychicae (bonum coniugum), consacrato alla natura del bonum coniugum - l’espressione inserita in can. 1055, par. 2 del cjc. Riferendosi soprattutto alla Sacra Scrittura il noto uditore rotale cerca l’essenza del bono dei coniugi (il fine istituzionale del matrimonio) nella reciproca auto - donazione di stessi coniugi che conduce al loro perfezionamento personale.
Ius Matrimoniale
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2000
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vol. 11
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issue 5
43-62
EN
L’introduzione della finalità del bonum coniugum nel can. 1055, par. 1 del CJC del 1983, come fine istituzionale sullo stesso piano e con la stessa rilevanza giuridica del bonum prolis, viene generalmente connessa alla dottrina del Concilio Vaticano II, nella quale si sottolinea l’aspetto personalistico del matrimonio. L’analisi del contenuto giuridico dell’espressione bonum coniugum dovrebbe determinare dove e come questo termine si inserisca nello schema tradizionale che distingue tra essenza, fini e proprietà del matrimonio. È evidente che il termine bonum coniugum non esprime un valore о proprietà о attributo del matrimonio. II bonum di questo nuovo termine va predicato non dei matrimonio, ma dei coniugi; non denota una proprietà del matrimonio, bensi qualcosa - il bene dei coniugi - che il matrimonio deve causare. Sembra pure evidente che il bonum coniugum non si situi nella linea delle proprietà, bensi in quella dei fini. Per quanto riguarda il bonum coniugum riguardo all’essenza del matrimonio occore dire che questo bono non appartiene all’essenza dei matrimonio. All’essenza del matrimonio appartiene invece solo l’ordinatio dei matrimonio al bonum prolis. Quest’ultimo essendo il fine costituzionale dei matrimonio non si può identificare con la sua essenza. L’ essenza dei bono dei coniugi consiste in donare se stessi coniugi reciprocamente l’uno all’ altro come marito e mogile. In altre parole, l’essenza dei bonum coniugum consiste nell’impegno di volere per sempre il bene dell’altro che si incarna nella donazione reciproca delle persone per la costituzione dell’unione conjugale ordinata al reciproco perfezionamento personale. La violazione del bene dei coniugi può invalidare il matrimonio. Una esciusione positiva (can. 1101, par. 2 del CJC) di questo bono (e più precisamente esciusione della ordinazione del matrimonio al bonum coniugum) nella prattica coincide con 1 ≫esciusione di uno dei bona matrimoniali, o di tutte i tre (si tratta cioè della simulazione del consenso matrimoniale: totale о parziale). Relativamente alla incapacità di assumere gli obblighi essenziali provenienti dalla ordinazione del matrimonio al bono dei coniugi si può dire dell’invalidità del matrimonio ob incapacitatem (can. 1095, n. 3 del CJC).
Ius Matrimoniale
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2008
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vol. 19
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issue 13
43-78
EN
Nello suo studio l’autore présenta il ruolo, il valore nonchè i compiti del Tribunale Apostolico della Rota Romana alla luce dei discorsi tenuti dai papi durante le udienze concesse ai prelatiuditori dello stesso Tribunale e ai suoi collaboatori all’occasione delle inaugurazioni degli anni giudiziari negli anni 1939-2007. Si tratta dei discorsi dei papi: Pio XII, Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI.Nella parte prima si riferisce i discorsi papali consacrati esclusivamente alia Rota Romana, invece nella parte seconda sono stati presentati i discorsi in cui la tematica riguardante la Rota Romana è presente solo frammentariamente.L’analisi delle allocuzioni dei Sommi Pontefici pronunciati alla Rota Romana permette di costatare che sia il ruolo e il valore sia i compiti di questo Tribunale sono molto importanti nel campo della ammnistrazione della giustizia nella Chiesa.
Ius Matrimoniale
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2008
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vol. 19
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issue 13
91-98
EN
L’autore présenta e commenta I’allocuzione del papa Benedetto XVI indirizzata ai prelatiuditori e agli officiali della Rota Romana il 27 gennaio 2007 durante l’incontro dell’occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario. Quel discorso è stato consacrato alla dimensione giuridica del matrimonio nel contesto della crisi di senso del matrimono presente anche da non pochi fedeli nella Chiesa.II Sommo Pontefice fa ricordare ehe la verita antropologica e salvifica del matrimonio, anche nella sua dimensione giuridica, è stata presentata già nella Sara Scrittura. La giuridicità essenziale del matrimonio risiede in leganie stabilito dal Creatore tra gli sposi, che per loro rappresena un’esigenza di giustizia e di amore a cui, per il loro bene e per quello di tutti, essi  on si possono sottrarre senza contraddire ció che Dio stesso ha fatto in loro.
Ius Matrimoniale
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2008
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vol. 19
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issue 13
79-90
EN
L’autore commenta i discorsi papali indirizzati alia Rota Romana negli anni 1939-2007 consacrati all’ ufficio del difensore del vincolo matrimoniale. Un ruolo molto importante si deve attribuire al discorso del Pio XII del 1944 e ai discorsi del Giovanni Paolo II del 1982 e del 1988.
Ius Matrimoniale
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2018
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vol. 29
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issue 1
83-108
EN
On July, 28 2015 a (negative) sentence was passed in the Tribunal of the Roman Rota – in the second instance – in a case brought to judgment by an inheritor (a son) of the late Edward R. with respect to as many as four issues: insufficient use of reason (can. 1095, n. 1) by the complainant and/or a grave defect of discretion of judgment (can. 1095, n. 2) of the same person, force or grave fear (can. 1103), and/or simulation of marriage consent (can. 1101 §) by Edward. The special circumstances in the case included: conclusion of marriage by Edward when he was seriously ill, during his stay in a hospital, as well as a strong opposition of the complainant to his father’s marriage (the sentence of the Roman Rota was a preliminary in relation to the case brought to judgment in a state court concerning the succession of Edward’s estate). The rotal turnus c. Erlebach upheld the negative sentence of the first instance (in case of all issues), showing admirable insight.
Ius Matrimoniale
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2005
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vol. 16
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issue 10
119-137
EN
Nel campo del diritto matrimoniale sostanziale del Codex Juris Canonici del 1983 il legislatore ecclesiastico ha stabilito dieci presunzioni legali (iuris) che portano, soprattutto nei processi matrimoniali, la certezza, anche se solo indiziaria e probabile (la presunzione è una prova sui generis).Nello suo studio l’autore presenta e commenta le singole presunzioni, inserite nei seguenti canoni del CJC: 1060 (favor matrimonii); 1061 § 2 (la consummazione del matrimonio); 1086 § 3 (dubbio circa il battesimo); 1096 § 2 (la scienza minima sulla natura del matrimonio); 1101 § 1 (la conformité del consenso ai segni esterni); 1107 (la perseveranza del consenso matrimoniale prestato); 1138 § 1 (la paternité); 1138 § 2 (la legitimité della prole); 1150 (favor fidei); 1152 § 2 (il perdono tacito all’adultero).
Prawo Kanoniczne
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1993
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vol. 36
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issue 1-2
131-143
PL
Il 22 maggio 1991 è statà pronunciata la sentenza definitiva del turno rotale c. Palestro (in terza istanza) di nullité del matrimonio dal titolo dell’errore sulla qualità della persona (la capacité della donna alla procreazione della prole), interesa direttamente e principalmente dal attore. L ’autore présenta e commenta suddetta sentenza esponendo gli argomenti sia in iure sia in facto. Lo studio è stato concepito come una forma della popularizzazione della recentissima giurisprudenza matrimoniale della Rota Romana.
Ius Matrimoniale
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2015
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vol. 26
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issue 1
77-95
EN
The author presents and comments on the judgment of the Roman Rota c. Erlebach in the matter of nullitatis matrimonii, which was passed on 13 December, 2007 in the third instance as per reverential fear (timor reverentialis). It is about the marriage concluded on 22 September, 1992 by Katarzyna and Jan. In this relationship which was concluded against the intentions of the woman one baby was born. Joint life of spouses was progressing very badly, therefore, the couple sought temporary separation several times. The definite separation of spouses took place in July, 1998 after almost six years from the conclusion of the marriage.On August 24, 1998 Katarzyna turned to the ecclesiastical court of first instance for the court to decide about the invalidity of her marriage, not indicating any other invalidity title; while she broadly presented facts regarding her case. The case was heard de facto with consideration paid to the fear on the side of the plaintiff. Having heard the plaintiff and three witnesses on her side as well as the defendant and then after taking subsequent stages of the process on 31 December, 2001 the court gave a negative judgment.After submitting by the woman of the appeal to the court of appeal and after another court hearing of Katarzyna’s mother on 14 October, 2003 the judgment was positive, while the case found its way to the Roman Rota (as the third instance), where the rota Turnus c. Erlebach (the remaining judges were A. Ciani and J. Ferreira Pena) on 13 December, 2007 issued a pro nullitate judgment.
Ius Matrimoniale
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2015
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vol. 26
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issue 1
39-58
EN
The problem of the marriage essence, considered in close connection with matrimonial consent, without a doubt constitutes a difficult challenge for the jurisprudence in the field of matrimonial law. The question: what is marriage, what is the identity of marriage, in other words its essence, which arose at different stages of development of canon law, revived after the Second Vatican Council, which presented a partnership of life and love established by man and woman through a “matrimonial covenant of irrevocable personal consent” in a new light.Deep reflection on marriage as an institution of natural law orders, in search of its essence, to refer first of all to the natural dimension of the unity of two people in a complementary dimension of their masculinity and femininity, in other words in “their natures”. It is about the relationship of two people based on their personal esse, whose action constitutes an existential development. Significant legal nature of this relationship is based on the existence of una caro, unity “in the natures”, which is materialised through their knot of justice.When moving from possibilities to action, an indispensable factor is matrimonial consent of the parties indicating unity of two acts of will made with the same intentionality, resulting in a conjugal relationship.
Prawo Kanoniczne
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2007
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vol. 50
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issue 3-4
109-116
PL
Nei processi canonici, tra l’altro quelli matrimoniali, un ruolo importante appartiene all’awocato di cui la partecipazione ad essi è una espressione della realizzazione di diritto di ogni fedele alla difesa in giudizio. Nello suo studio l’autore presenta l’ufficio dell’avvocato (il suo ruolo e i suoi compiti nei procesi canonici matrimoniali) alla luce dei discorsi dei Sommi Pontefici pronunciati alla Rota Romana negli anni 1939-2007. Fra questi discorsi si deve esporre 1’allocuzione di Pio XII del 2 ottobre 1944 nella quale si sottolinea che tutta l’attività dell’avvocato deve essere radicata nel servizio della verità oggettiva. Nello stesso senso si sono espressi i succssori del Pio XII: Giovanni XX III, Paolo VI e Giovanni Paolo II.
Prawo Kanoniczne
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1997
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vol. 40
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issue 1-2
45-55
PL
La dignità della persona umana essendo la fonte immediata dei diritti dell’uomo e oggetto della cura speciale da parte del legislatore ecclesiastico. Essa si esprime nei diversi campi del diritto canonico rinnovato dopo il Concilo Vaticano II, tra l’altro nel diritto matrimoniale. Il titolo VII - De matrimonio della parte prima del libro IV del Codice di Diritto Canonico del 1983 contiene numerose disposizioni attraverso le quali viene tutelata la dignità della persona umana. In signolare rispetto del CJC (nonché del CCEccl. Orient.) verso Ia dignità della persona umana si esprime soprattutto nei capitoli consacrati alla condizioni per la valida celebrazione del matrimonio (gli impedimenti, il consenso, la forma canonica). Inoltre la tutela di quella dignità si manifesta nei altri capitoli del titolo VII „De matrimonio”.
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