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IT
Il presente articolo riguarda il più toccante argomento della realtà odierna: il terzo settore, cioè le organizzazioni non profit (cosi dette non governative). L’articolo cerca di spiegare che cosa sono queste organizzazioni per definirle, quali criteri decidono che un’organizzazione possa essere detta del terzo settore e quale ruolo occupa nello Stato moderno. Oltre questo l’articolo indica l’attività svolta da queste organizzazioni e il loro modo di finanziamento. Il terzo settore E’ l’insieme delle organizzazioni di solidarietà sociale che non dipendono dallo Stato e non agiscono per fini lucrativi di mercato, che forniscono beni e servizi di utilità sociale alla persona secondo le regole di reciprocità, producendo i beni relazionali che sono frutto dell’agire sociale di una società civile che si organizza per affrontare i propri bisogni. Tra i campi di azione del Terzo Settore sono compresi: l’assistenza sociale, l’istruzione, l’educazione, la ricerca scientifica e tecnica, la sanità, l’assistenza socio-sanitaria, la cultura e la ricreazione, la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico, artistico e culturale, la tutela e la promozione della natura e dell’ambiente, la comunità locale, la tutela dei diritti civili, le attività internazionali, le organizzazioni professionali e sindacali, il turismo sociale. Barbetta segnala cinque criteri in base ai quali si può ascrivere un’organizzazione non profit: la costituzione formale (statuto e stabilità), la natura giuridica, l’autogoverno, (ciò non significa in alcun modo che l’organizzazione non possa realizzare profitti, ma solo che gli stessi devono essere reinvestiti), la presenza di una certa quantità di lavoro volontario.
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PL
WSTĘP. TRZY TYPY SPOŁECZEŃSTW. 2. SPOŁECZNE I ETYCZNE SKUTKI KONSUMPCJONIZMU. ZAKOŃCZENIE – WNIOSKI ETYCZNE.
IT
Il presente anticolo affronta un nuovo problema etico sociale della società postindustriale – il problema del consumo – della cosìdetta società dei consumi. Questo problema viene affrontato alla luce dei principi etici della dottrina sociale della Chiesa. Il consumo non viene trattato qui soltanto come individuale atto della persona, ma come un sistema socio-economico. Oggi, l’aumento del PIL non è più l’effetto dell' aumento della produzione, ma è l’effetto dell’aumento del consumo. In questo senso, non la produzione ma il consumo porta lo sviluppo economico. L’apertura dei centri commmerciali la domenica non significa soltanto dare l’opportunità di comprare i prodotti neccessari per quelli che hanno dimenticato di fare la spesa, ma significa portare allo sviluppo tutta l' economia. Il nuovo sistema economico sociale – il consumismo, cambia la società e la mentalita della gente, e diventa quindi una società di “single”. L’uomo si concentra soltanto sui propri bisogni, e rimane soltanto nel raporto “io-oggetti”, anziché nel rapporto “io-tu”, in questo modo nasce una mentalita' possesiva. Il messaggio cristiano deve ricordarci che non si può ridurre lo scopo della vita sociale soltanto all' “avere” anziché all'“essere”. Lo sviluppo economico non è lo scopo principale della vita. Senza dubbio, lo sviluppo economico è indipspensabiole per lo sviluppo sociale e etico, ma ha il carattere del “mezzo” mai quello dello “scopo”. L’uomo non può mai limitarsi soltanto ai propri bisogni materiali. Nella società di oggi si vuole riscoprire il senso del diguno e del sacrificio, il senso della comunità umana, della collaborazione e del valore del raporto reciproco diretto. Come nella società della produzione, abbiamo fatto la lotta per il giorno libero dal lavoro, così, nella società dei consumi dobbiamo fare la lotta per il giorno libero dal consumno. Questa è una lotta per preservare l’uomo dalla ruduzione del valore umano solo al consumo.
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