Full-text resources of CEJSH and other databases are now available in the new Library of Science.
Visit https://bibliotekanauki.pl

Results found: 9

first rewind previous Page / 1 next fast forward last

Search results

Search:
in the keywords:  Ewangelia wg św. Marka
help Sort By:

help Limit search:
first rewind previous Page / 1 next fast forward last
1
Publication available in full text mode
Content available

Dotyk miłosierdzia (Mk 2,1-12)

100%
Verbum Vitae
|
2003
|
vol. 3
119-137
PL
Le guarigioni operate da Gesu diventano occasione per dimostrare il suo potere sul male che opprime gli uomini. Il senso di questi miracoli non si limita alla liberazione degli uomini da mali fisici. L'autorita di liberare gli uomini dai peccati viene inquadrata nel contesto dell'attivita taumaturgica a benificio degli infermi. La direzione della trasmissione di contagiosita dall'impuro al puro, riaffermata frequentemente nella Scrittura, e invertita di cento ottanta gradi: il lebbroso invece di contaminare Gesu, diventa purificato immediatamente dopo essere toccato da lui (1,41-42). L'accusa di bestemmiare, motivata dagli scribi con l'unicita di Dio (2,6-7), deve cedere al riconoscimento della sua autorita di rimettere i peccati, avvalorata dalla guarigione del paralitico (2,8-11). Alla contestazione del suo comportamento nei confronti dei  peccatori egli rivela lo scopo di tutta la sua missione di salvezza nei loro confronti (2, 15-17).
Verbum Vitae
|
2004
|
vol. 5
89-105
PL
La confessione e la domanda del padre manifestano due dimensioni complementari delia fede. Da una parte, la fede e un atto urnano - ił padre prima la professa: «Credo ». Dall'altra parte, essa e un necessario don o che compieta e sostiene l'imperfetto atto umano - il padre chiede a Gesu: «Aiutami nella mia incredulita!». L'esorcismo riuscito dimostra che il padre ha interpretato adeguatamente le parole di Gesu: «Tutto possibile per chi crede», riconoscendo in esse l'esortazione rivolta a lui. Gesu quindi non si presenta come modello del credente, ma chiama chi prega alla fede. L'esorcismo prova il compimento della domanda de l padre, manifestando il ruolo irrepetibile di Gesu nella relazione degli uomini con Dio. Gesu conferisce un aiuto divino agli uomini nella loro fede. La sua relazione filiale con il Padre costituisce un fondamento di questo suo agire. Alla relazione perfetta corrisponde l'unione della sua volonta con la volonta di Dio, che si esprime nella preghiera. La preghiera di Gesu e il modello per formare la relazione di ogni uomo con Dio.
PL
Fragment Mk 2:18-22 consists of two originally separate units: Mk 2:18-20 and 2:20-21. Each of them plays on the OT idea of covenant, which has not been broken by human sins, but is freshly renewed by merciful God. The new covenant of spousal love established in Jesus is not only an accomplished fact, but also always a challenge and invitation to seek Jesus - physically absent, but spiritually present for His people.
Verbum Vitae
|
2004
|
vol. 6
115-128
PL
La riflessione sulla questione dell’autorità nella Chiesa non può prescindere dalle parole di Gesù: «Fra voi non è però così; ma chi vuol essere grande tra voi si farà vostro servitore» (Mc 10,43). Il desiderio dei discepoli di occupare i primi posti nella gloria di Gesù corrisponde alla loro posizione privilegiata durante la sua attività pubblica. Tuttavia, essi devono tenere conto del compimento della sorte del Figlio dell’uomo. L’aspirazione ai primi posti deve condurre al desiderio del servizio ai discepoli fino al sacrificio secondo il modello di Gesù.
5
88%
Verbum Vitae
|
2002
|
vol. 1
105-122
PL
Alla domanda dei discepoli chi può essere salvato? (Mc 10,26) Gesù risponde con l'affermazione dell'onnipotenza divina di operare ciò che presso gli uomini risulta impossibile (Mc 10,27). La richiesta di separarsi radicalmente da tutti i beni per trovarsi nella sequela dietro Gesù, rivolta al ricco interessato alle condizioni di ereditare la vita eterna (Mc 10,21), e la promessa di questa vita, fatta a coloro rispondono positivamente a tale chiamata alla sequela (Mc 10,30), conferiscono alla sua risposta una dimensione cristologica. La presentazione della salvezza come dono di Dio, che è offerto agli uomini nella sequela dietro Gesù, rivela la relazione unica di Gesù con Dio e le sue conseguenze per gli uomini. Sull'esempio negativo del ricco e quello positivo dei discepoli si vede come il rapporto degli uomini con Gesù sia determinante per il loro rapporto con Dio.
6
Publication available in full text mode
Content available

Pomimo zdrady (Mk 14,24)

75%
Verbum Vitae
|
2003
|
vol. 4
121-139
PL
Le parole di Gesu nell'Ultima Cena vanno interpretate alla luce delle alleanze veterotestamentarie e nel contesto immediato di tutto il racconto. La sorte dell'alleanza sinaitica dimostra che gli uomini non riescono a mantenerne gli impegni. Il suo fallimento costituisce il contesto dell'annuncio di una nuova alleanza (Ger 31,31-34). La prima parte del racconto dell'Ultima Cena rivela la presenza di un traditore tra i Dodici (14,18-21). L'annuncio non mira a scoprire l'identita di Giuda, ma serve a svelare il vero stato di tutto il gruppo. L'annuncio della prossima distruzione dei rapporti fra di loro e con Gesu sta in contrasto con la benedizone e con il ringraziamento che precedono rispettivamente le parole sui pane e sui calice. Queste parole annunciano l'inizio di una relazione reciproca e duratura fra Dio e gli uomini. Essa viene istituta nonostante il tradimento.
Verbum Vitae
|
2002
|
vol. 2
109-126
PL
L’avvertimento sulla privazione eterna della remissione dei peccati (3,29) e l’annuncio di una punizione massima per gli scribi (12,40) sembrano contrastare fortemente con la comprensione del vangelo come Lieta Notizia. Le parole di Gesù costituiscono però l’occasione per rivelare che la sua persona e attività, legate all’opera dello Spirito Santo, portano la remissione di tutti i peccati e di tutte le bestemmie. In questo modo l’atteggiamento richiesto dagli uomini di fronte a Gesù e al suo insegnamento diventa fondamentale per il loro rapporto con Dio. Il contenuto essenziale del Vangelo, concepito come Lieta Notizia, è che in Gesù si fonda definitivamente questo rapporto. Il castigo di cui parla Gesù nel suo ultimo discorso pubblico viene dalla perdita dei benefici annunciati e portati da Lui.
Verbum Vitae
|
2005
|
vol. 7
93-118
PL
Nel Vangelo di Marco si trovano due dichiarazioni sulla relazione filiale di Gesu con Dio. Queste parole sono introdotte nella narrazione dalle locuzioni: »una voce divenne dai cieli« e »divenne una voce dalla nube«. Il contenuto stesso delle dichiarazioni viene studiato ampiamente e profondamente dagli esegeti. Le introduzioni narrative alle dichiarazioni meritano peró un'attenzione particolare. Lo studio mette in risalto la funzione pedagogica e mistagogica della presenza e dell'attivita della voce divina, sia quella pronunciata da Dio stesso su Gesu, che quella rivolta a Lui da Gesu morente, di rivelare l'identita di Gesu come figlio di Dio e di condurre i discepoli nella sua sequella a partecipare alla comunione divina, indisturbata da tutte le altre voci.
Verbum Vitae
|
2012
|
vol. 21
107-137
EN
The article focuses on the issue of Jesus as the master educator of his disciples in Mark 1:35-39. The study provided is based on the principles of narrative and contextual analysis. The article consists of three parts: (1) Analysis of Mark 1:35-39; (2) Mk 1:35-39 in the context of 1:14-20; (3) Jesus master educator in 1:35-39 in the context of the Gospel of Mark. The pericope shows a certain tension between what Jesus must accomplish in terms of his mission given by the Father and what his disciples expect from him. The attitude of Simon and his companions (Andrew, Jacob and John) is expressed in Peter’s actions (“pursued him [Jesus]”) and in the apostles’ common words: ““Everyone is looking for you” (1:37). He shows that they have not yet reached the ideal personality as proposed by Jesus, which should be expressed in the attitude of repentance and faith (cf. 1:15). Their attempt to limit Jesus’ mission to Capernaum shows also that they are not yet ready to meet the goal of their vocation i.e. become fishers of men. In such context, through his command “Let us go somewhere else to the towns nearby, so that I may preach there also; for that is what I came for” (1:38), Jesus corrects their attitude and invites them to strengthen their bond with him in the perspective of a universal mission. In this way Jesus reveals himself as an educator, who encourages his disciples by his own example and his own words (encouragement, commands, reproaches, prohibitions and questions) to absolute clinging to him.
first rewind previous Page / 1 next fast forward last
JavaScript is turned off in your web browser. Turn it on to take full advantage of this site, then refresh the page.