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in the keywords:  Giana Anguissola
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IT
Il saggio intende fornire un contributo allo studio del filone ecologico nella letteratura italiana per ragazzi concentrandosi sulle opere di due scrittori che, da prospettive diverse, muovono una critica all’incoscienza ecologica dell’uomo contemporaneo: Giana Anguissola (1906–1966), molto amata dalle giovani lettrici del suo tempo grazie alla sua penna vivacemente ironica e ai suoi personaggi femminili a tutto tondo, e Gianni Rodari (1920–1980), che coniuga efficacemente dimensione realistica e fantastica per stimolare nel lettore il senso critico. Nelle Straordinarie vacanze di Violetta (1964), Giana Anguissola riprende la protagonista di Violetta la timida, spostando però l’ambientazione da Milano alla campagna piacentina, in un paesino che il carismatico Don Piero ha riportato all’antico modo di coltivare la terra: nessun concime chimico, nessuna macchina, nessun diserbante viene usato dai contadini del luogo e i prodotti agricoli vengono portati in città soltanto con i carretti. Rodari, oltre che in alcuni articoli, si concentra su tematiche ecologiche in particolare nei racconti Il pifferaio e le automobili (in Tante storie per giocare, 1971), in cui la narrazione si apre su una città completamente invasa dalle automobili, e Il mondo in scatola (in Novelle fatte macchina, 1973), che sviluppa in chiave surreale il problema dei rifiuti.
EN
The aim of this paper is to examine ecological issues in Italian children’s literature by focusing on the works of two Italian writers who criticize, from different perspectives, the lack of ecological awareness in modern humans. The writers are Giana Anguissola (1906–1966), loved by the young female readership of the day for her vividly ironic style and rounded female characters, and Gianni Rodari (1920–1980), effectively combining realism and fantasy to encourage his readers’ critical thinking. Anguissola’s Le straordinarie vacanze di Violetta (1964) places the protagonists of her prior Milan-set Violetta la timida in the new setting of the Piacenza countryside, where charismatic Don Piero has revived ancient farming practices: the local farmers do not use chemical fertilizers, machines or herbicides, and they transport their produce to the town by carts. Rodari explicitly addresses ecological themes in some of his articles and in two stories: “Il pifferaio e le automobili” (Tante storie per giocare, 1971) and “Il mondo in scatola” (Novelle fatte macchina, 1973). In the former tale, the narrative unfolds in a city completely overrun by cars, and in the latter, a surreal plot revolves around the problem of waste.
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