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Studia Pastoralne
|
2008
|
vol. 4
148-170
IT
Lo Spirito Santo è il principale soggetto della predicazione cristiana. Tale affermazione riguarda soprattutto l`omelia, la quale – essendo continuazione dela parola biblica e facendo parte viva della liturgia – possiede particorale efficaciasalvifica.Grazieall`azionedelloSpirito Santo l`omelia è parola di Dio e comunica Dio. Si può dire allora che l`omelia è il luogo della presenza e dell`azione dello Spirito Santo. Si tratta cioè della dimensione trinitaria, scritturistica, liturgica e antropologica della presenza e dell`azione dello Spirito nell`omelia. L’Omelia sta a dire „l’irruzione dello Spirito Santo” sull`omileta e sui partecipanti. Per questo l`omileta deve sempre in modo più profondo rendersi conto della sua „missione spirituale”. Deve essere aperto ai doni dello Spirito e deve aiutare i partecipanti a diventare più coscienti del ruolo dello Spirito Santo nella trasmissione della fede – attraverso la parola di Dio. L`omelia è anche una occasione privilegiata per presentare ai fedeli tutta la tematica pneumatologica. Tale catechesi l`omileta la deve realizzare non secondo il modo della teologia speculativa, ma secondo lo spirito della liturgia, cioè nel corso dell`anno liturgico. L`omelia pneumatologica deve avere soprattutto il carattare mistagogico: i fedeli devono approfondire la loro consapevolezza che lo Spirito Santo è una persona, persona divina, con la quale si può e si deve avere una relazione (una comunione) di fede e di vita. Questa comunione salvificaconloSpirtoSantoifedelilapossonosperimentaredurante la celebrazione liturgica.
IT
L'articolo comprende tre parti. La prima descrive il contenuto del Direttorio Omiletico e ne delinea i temi teologici che fanno da trama al documento e in particolare la natura dell'omelia, i criteri per una corretta interpretazione delle Scritture. Dell'omelia viene sottolineata la sua natura di mediazione sacramentale dell'evento della Parola di Dio. I criteri di interpretazione delle Scritture vengono desunti da Verbum Domini: e la comprensione di ogni pericope nel contesto dell'intera Scrittura, l'applicazione del principio della gerarchia delle verità di fede e la fedeltà alla comprensione nella Tradizione. La seconda parte mette in risalto l'apporto positivo di questo Documento: una vigorosa affermazione dell'importanza e della dignità dell'omelia, la fedeltà al dettato conciliare della sua appartenenza alla celebrazione di cui è parte integrante, l'affermazione della fedeltà alla dottrina della Chiesa, mediante il rimando al Catechismo della Chiesa Cattolica. La terza parte intende segnalare alcuni limiti del Direttorio, e cioè una inadeguata attenzione ai destinatari dell'omelia e alle esigenze di una comunicazione efficace, la non incorporazione degli impulsi di novità contenuti nella Evangelii Gaudium, l'insufficiente recezione delle indicazioni storico-salvifiche della Dei Verbum.
EN
The article is composed of three parts. In the first part, the author presents the subject contents of the Homiletic Directory while pointing out the essential theological topics contained in this document, and particularly the nature of the issues of a homily and the criteria for correctly interpreting Sacred Scripture. These criteria were taken from the exhortation Verbum Domini: interpreting a pericope in its biblical context, taking into account the principle of hierarchy of truths of the faith and faithfulness to Tradition. In the second part, the author derives the positive aspects of the Directory. This includes its statements on the topic of the homily's importance and dignity, reference to the Council's teachings on the topic of the homily as an action in the liturgical celebration and a call to being faithful to the Church's teachings by referring to the Catechism of the Catholic Church. The third part of the article stresses some breeches and limitations in the Directory. According to the author, here we are referring to a rather enigmatic account of the homily's audience and a lack of information on the topic of aspects of communication in delivering. The document does not contain the unique inspirations of Pope Francis included in his exhortation Evangelii Gaudium. There is also a lack of a deeper reception of the nature of the historical and salvific recommendations present in the Council's Constitution Dei Verbum.
XX
Artykuł składa sie z trzech części. W pierwszej autor przedstawia zawartość rzeczową Dyrektorium homiletycznego uwypuklając zasadnicze tematy teologiczne tego dokumentu, a w szczególności problem natury homilii oraz kryteriów poprawnej interpretacji Pisma Świętego. Kryteria te zostały zaczerpnięte z adhortacji Verbum Domini: interpretacja perykopy w jej kontekście biblijnym, uwzględnienie zasady hierarchii prawd wiary oraz wierność Tradycji. W drugiej części autor wydobywa pozytywne aspekty Dyrektorium: stwierdzenia na temat wagi i godności homilii, przypomnienie nauki Soboru na temat homilii jako aktu celebracji liturgicznej, wezwanie do wierności nauce Kościoła poprzez odniesienie do Katechizmu Kościoła katolickiego. Część trzecia artykułu podkreśla niektóre braki i ograniczenia Dyrektorium. Zdaniem autora chodzi tu o zbyt enigmatyczne uwzględnienie adresata homilii, o brak informacji na temat aspektów komunikacyjnych przepowiadania. W dokumencie nie znalazły się także nowatorskie inspiracje papieża Franciszka zawarte w adhortacji Evangelii gaudium. Zabrakło także głębszej recepcji wskazań natury historiozbawczej obecnych w soborowej Konstytucji Dei Verbum.
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