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EN
Italy, seen as the cradle of European culture and the destination of the wanderings of Polish intellectuals and artists, often appears in the Polish press of the late-19 th and early-20 th centuries. Among the cities described, Padua is present, although it appears less frequently than Venice or Rome. Articles dedicated to this city, however, have a particular character, because not only is “Padova la dotta” famous for the cult of Saint Anthony, but it is most often presented in the contexts of centuries- old Italian-Polish relations linked mostly to the University and of the Paduan polonica. There are in fact two moments that find a particular resonance in the Polish press: the first, in 1922, for the seventh centenary of the University, and the second, in 1931, for the celebrations of the seventh centenary of Saint Anthony’s death. This article offers a review of the texts that have appeared in various periodicals and includes a brief presentation of the authors—scholars, artists, or journalists active in the promotion of Italian culture. From the texts published both in newspapers and in cultural magazines or even scientific periodicals, the image of the city emerges as strongly marked by the presence of Poles, who were students, university professors, or pilgrims.
IT
L’Italia vista come culla della cultura europea e l’obiettivo delle peregrinazioni degli intellettuali e artisti polacchi appare spesso sulla stampa polacca degli ultimi decenni del XIX e dei primi del XX secolo. Tra le città descritte Padova non costituisce un tema così frequente come Venezia o Roma. Gli articoli dedicati a questa città hanno tuttavia un carattere particolare perché “Padova la dotta”, oltre ad essere famosa per il culto di sant’Antonio, è presentata il più spesso nel contesto di multisecolari relazioni italo-polacche legate per lo più all’Università e quello dei polonica padovani. Due momenti inoltre trovano una risonanza particolare: il 1922 per il settimo centenario dell’Università e il 1931 per le celebrazioni del settimo centenario della morte del Santo. L’intervento propone la rassegna degli articoli apparsi su diversi periodici con una breve presentazione degli autori: studiosi, artisti o giornalisti attivi nella promozione della cultura italiana. Dai testi pubblicati sia nei quotidiani che sulle riviste di cultura o addirittura periodici di tipo scientifico emerge l’immagine della città fortemente segnata dalla presenza dei polacchi: studenti, professori dell’Università o pellegrini.
EN
Using the Atti della Nazione Polacca at the University of Padua as a main source, the author describes the role that this university played in the education of students from the Polish- Lithuanian Commonwealth from the 16 th to 18 th centuries. According to the author’s research, this role was crucial in the 16 th century, when a significant part of Polish elites included a stay at this university in their curriculum. In the 17 th century, the number of students from Poland-Lithuania studying in Padua decreased slowly but continuously, and in the 18 th century, the number was marginal. In the period under discussion, the social structure of this group significantly changed: students looking to acquire knowledge that was necessary for their future professional career were gradually replaced by young men of aristocratic and noble families, for whom a visit in Padua, be it long or short, was only a stage in their educational European "Grand Tour". According to the author, this can be explained by intellectual changes in Polish-Lithuanian society: a general and rather superficial education was gradually preferred to university-based and professionally-provided knowledge. A study of selected travel diaries supplemented and confirmed the results of the presented statistical analysis. All Polish travellers visiting Padua in the 16 th and 17 th centuries described the University and considered it as the most important institution of the city; meetings with compatriot students were also often mentioned. Later on, the University was no longer the obvious subject of the descriptions and 18 th -century travellers often did not even mention it at all. Nevertheless, there is still available evidence that the Polish presence in Padua, although reduced, was visible and important for the city.
IT
Analizzando i registri di immatricolazione della nazione polacca (Metryka nacji polskiej) dell’Università di Padova, pubblicati mezzo secolo fa da Henryk Barycz e Karolina Targosz, l’autore riflette sul ruolo di Padova nel sistema educativo dei giovani polacchi giuntivi a studiare. Sottolineando l’eccellente reputazione dell’università e l’alta qualità del personale docente, mette in luce l’importanza fondamentale del centro di Padova nel processo di educazione delle "élite" intellettuali polacco-lituane nel XVI secolo. Documenta poi la presenza dei nuovi arrivati dalla "Rzeczpospolita", la quale diminuì gradualmente nel corso del XVII secolo e venne quasi a sparire nel XVIII secolo, interrogandosi sulle ragioni del declino del ruolo dell’Università di Padova nel sistema educativo della Polonia antica. L’autore nota inoltre il mutamento della struttura sociale della comunità di studenti, nella quale diminuisce il numero di persone interessate ad acquisire conoscenze e competenze specifiche, che in futuro sarebbero state alla base della loro attività professionale, mentre cresce la rappresentanza di famiglie magnatizie e nobili, per le quali la permanenza a Padova era solo una tappa del Grand Tour, giro di carattere generale, e non strettamente educativo, dei più importanti centri europei. Questa osservazione sembra confermare il graduale cambiamento del modello educativo dei giovani nella Confederazione polacco-lituana e delle aspettative educative nel paese. Le osservazioni, avanzate sulla base di analisi statistiche, vengono confermate dalla lettura dei diari di viaggio, alla luce dei quali l’università, in essi un primo tempo presente, pian piano cessa di essere un punto di riferimento ricorrente ed oggetto di descrizione da parte dei viaggiatori. Allo stesso tempo, però, la costante presenza polacca a Padova viene confermata dalle pagine dei diari, il che sembra indicare che i rapporti tra la Repubblica di Polonia, Padova e l’Università di Padova siano stati mantenuti, anche se probabilmente su una scala minore. Le conseguenze della formazione all’estero delle élite polacco- lituano-rutene rimangono un argomento aperto ed è proprio il caso di Padova che ci invita in modo particolare a riprenderlo e ad approfondirlo.
Polonia Sacra
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2016
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vol. 20
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issue 2(43)
141-157
IT
Le università sono un supporto intellettuale delle società, un importante elemento della loro continuità ed un luogo dove viene creata cultura. Questo implica loro doveri, responsabilità, e ciò è per loro fonte di autorità. Oggigiorno, comunque, le università devono affrontare nuove sfide. Una di queste è l’economizzarsi dei valori nel mondo, un fenomeno che affligge anche le università: esse cessano di interpretare il ruolo di essere luogo dove plasmare standard morali, risolvendo conflitti sociali. Peraltro, un’università la cui missione è limitata ad insegnamento e ricerca non è sufficiente. Le università cattoliche non possono funzionare come le cosiddette “università‑azienda” – si suppone che l’università lavori al servizio della prosperità della società e per adempiere alle sue funzioni storiche, scientifiche e di creazione della cultura. Le università cattoliche hanno aspirato, fin dal principio, a svolgere questi compiti, sia in ambito sociale che internazionale. Nel realizzarsi di questa missione bisogna anche tener ferma la nostra identità dando testimonianza dei valori cristiani. In questo caso, una solida cognizione del contenuto della cristianità sembra ovvia. I progressi della civilizzazione contemporanea non portano comprensione, felicità o liberazione dai desideri inappagati. La loro realizzazione passa esclusivamente dal riconoscimento di tutte le dimensioni dell’umanità e sostenendo uno sviluppo armonioso dello spirito umano.
EN
Universities are an intellectual support of the society, an important element of its continuity and a space where the culture is created. This implies their duties, responsibilities and this is the source of their authority. Nowadays, however, universities face new challenges. One of them is economization of the world’s values, a phenomenon which afflicts universities as well: they cease to play their role of being a place of shaping moral standards, solving social conflicts. However, a mission of university limited to teaching and conducting research is not sufficient enough. Catholic universities cannot function as so called “enterprising universities – university is supposed to work for the prosperity of society and fulfill its historical, scientific and culture‑creating functions. Catholic universities, from the very beginning, pretended to fulfill these tasks, in both social and international dimensions. While realizing this mission we must also care for keeping our own identity and bearing witness to christian values. In this case, solid cognition of the content of Christianity seems obvious. Achievements of contemporary civilization do not bring understanding, happiness or liberation from unfulfilled desires. They can be achieved only by recognizing all dimensions of humanity and by supporting harmonious development of human spirit.
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