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in the keywords:  Kościół nowacjański
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Vox Patrum
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2012
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vol. 57
535-550
EN
The Novatian vision of the Church appeared in the moment which was favour­able for its further development. Not only did the Church suffer persecution, but also some Christians protested against the possibility of reconciliation lapsi. What is more, the doctrine concerning the impossibility to forgive certain sins had a sig­nificant role in spreading of Novatian Church. Merging the congregation belong­ing to Novatian Church and Montanists in the East contributed to specifying the doctrine of the sect. With reference to a repeat marriage, the testimonies from III century do not allow to state explicitly if the pope himself treated them as illegal. Novatian allowed for penance and reconciliation of those who were guilty of certain carnal sins. It seems that later such violations were treated more severely. Montanism surely had an influence on it. Such rigorism in penitential discipline assumed a definite concept of Church and the power of the keys, which differed significantly from the one Catholicism set down. Apart from this, however, dog­matic divergences between Novatianism and Catholicism are not to be observed. But, the question of determining the date of Easter led to the separation between a lot of Novatian communities and the Church. Socrates’ accounts of Novatian Church internal disputes let us discern a few features of its inner structure. It does not seem to differ from that of Catholic Church. There are bishops, priests, deacons, synods. Furthermore, episcopal ap­pointments to more important cities are considered to be superior. The sacraments in Novatian Church were the same as in Catholic Church, however, according to Teodoret, Novatian Church did not practice anointing a person with holy oils after baptism. A similar opinion can be found in Pacian’s texts. It was accepted among Catholics, at least in the East, that those who con­verted from Novatian Church should be anointed. In Novatian communities, from the outset, Catholics, who joined this sect, were baptized for the second time. According to Eulogius, Novatians in Alexandria rejected the cult of relics. The council in Nice tried to restore Novatians to the unity with Catholic Church, adopting a restrained attitude towards them. The council in cannon 8 presents the “pure” returning to Church with the conditions of grace. The Trident Council, however, saw in condemning Novatians proof of true Fathers’ teaching about penance.
Vox Patrum
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2010
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vol. 55
553-567
EN
Nel periodo iniziale dello sviluppo dello scisma romano di Novaziano niente lasciava prevedere che potesse minacciare l’intera Chiesa. In quel periodo Novaziano aveva mandato in Africa, Alessandria e Antiochia i suoi emissari. Grazie alla loro attività la comunità dei novaziani cresceva in potenza, e sviluppando in modo progressivo la propria dottrina è diventato un rivale significativo della Chiesa cattolica. La Chiesa di Novaziano si è diffusa in Gallia, nei terreni dell’Italia settentrionale (Milano), a Roma, in Africa, Egitto e Siria. In Oriente si è lottato a lungo contro le sue regole e abitudini. Anche nell’Asia minore i novaziani erano numerosi. Socrate fornisce molte informazioni su di loro. Racconta dettagliatamente la storia della comunità novaziana a Costantinopoli: descrive la disposizione delle loro chiese nella città e presenta la successione dei vescovi novaziani fino alla sua epoca. Eppure non vi è modo di stabilire, anche approssimativamente, il numero di singole comunità. L’ottavo canone del concilio di Nicea presumeva che in alcuni posti la chiesa di Novaziano avesse attratto la totalità della popolazione cristiana. Le informazioni sul presbitero romano e la sua chiesa non sono precise. I trattati, che si sono conservati, mostrano piuttosto la polemica teologica che la dimensione storica. La legge civile del 326 ha creato una situazione favorevole per gli appartenenti alla chiesa di Novaziano, riconoscendogli il diritto di possedere i luoghi di culto e i cimiteri. Le comunità novaziane in Oriente si sono trovate al centro della reazione antiniceana, le cui conseguenze avevano il carattere non solo teologico, ma anche esistenziale. Socrate riporta i momenti drammatici vissuti a Costantinopoli dai cattolici e dai novaziani che non volevano accettare il credo dei seguaci degli homoios. Nella prima metà del V secolo a Roma, il papa Innocente I, Bonifacio I e Celestino I chiudono le chiese dei novaziani. Cirillo invece combatteva i novaziani ad Alessandria. Socrate ricorda che a Costantinopoli, dove sicuramente era più difficile scordarsi delle sofferenze comuni, la situazione della comunità novaziana è rimasta buona fino all’ascesa al trono di Nestorio (428). La collaborazione della Chiesa e dello stato porta gradualmente alla sparizione, prima nelle grandi città, a poi addirittura in campagna, delle comunità organizzate, e finalmente degli ultimi rappresentanti della setta. Probabilmente gli ultimi novaziani asiatici collaboravano con i pauliciani. In Oriente dalla metà dell’VIII secolo sparisce la questione dei novaziani come eretici viventi. Gli ultimi cenni risalgono ai tempi di Giovanni di Damasco e Eulogio di Alessandria. In Occidente erano spariti già da molto prima: non se ne trova quasi nessuna informazione già dalla metà del V secolo. Secondo alcuni ricercatori le idee propagate dalla chiesa di Novaziano hanno influito sui bogomilisti, e anche sui catari dell’Occidente.
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