Full-text resources of CEJSH and other databases are now available in the new Library of Science.
Visit https://bibliotekanauki.pl

Results found: 12

first rewind previous Page / 1 next fast forward last

Search results

Search:
in the keywords:  case-law of the Roman Rota
help Sort By:

help Limit search:
first rewind previous Page / 1 next fast forward last
Ius Matrimoniale
|
2000
|
vol. 11
|
issue 5
203-210
EN
L’autore presenta e commenta un frammento della sentenza rotale с. Burke del 26 marzo 1998 in causa Pelplinien. Nullitatis matrimonii ob incapacitatem assumendi essentiales obligationes matrimonii propter causas naturae psychicae (bonum coniugum), consacrato alla natura del bonum coniugum - l’espressione inserita in can. 1055, par. 2 del cjc. Riferendosi soprattutto alla Sacra Scrittura il noto uditore rotale cerca l’essenza del bono dei coniugi (il fine istituzionale del matrimonio) nella reciproca auto - donazione di stessi coniugi che conduce al loro perfezionamento personale.
Ius Matrimoniale
|
2000
|
vol. 11
|
issue 5
103-122
EN
Auf Grund des erneuerten von Vaticanum II Ehe-Begriff, findet man auch im CIC mehr vollständiger Begriff der Ehe, Ehezwecke und Ehewille. Die Kinderzeugung ist weiter eine von Zwecke der Ehe. Die ordinatio ad prolem ist weiter ein wesentlichen Element der Ehe. So der bewusste Ausschluss der Nachkommenschaft verursacht die Ehenichtigkeit. Auch nach dem CIC/1983 Rota sehr oft iudiziert Ehesachen auf Grund Ausschluss der Nachkommenschaft (in einigen Jahren bis 30% alle Ehesachan), und sogar oft mit decisio affirmativa. Nur einziege Kanonisten und einzelne Offizialate die Stellungnahme gegen Möglichkeit einer affirmativen Entscheidung ex capite exclusio prolis genommen haben. Römische Rota hat diese Offizialate ermahnt. Sie sieht weiter die Möglichkeit einer ungültigen Eheschliessung auf Grund des Ausschlusses de Nachkommenschaft.
Ius Matrimoniale
|
1999
|
vol. 10
|
issue 4
95-105
EN
L'esclusione - con positivo atto di volontà - dell’indissolubilità essendo la proprietà essentiale del matrimonio costituisce il titolo di nullità dello stesso matrimonio (can. 1101 $2 del CJC; can. 824 $2 ccEccl.Orient.). Quella proprietà, conosciuta nella tradizione canonica come bonum sacramenti, nel matrimonio christiano assume una particolare fermezza in ragione del sacramento. L'exelusio boni sacramenti può essere compiuta direttamente (esplicitamente) con positivo atto di volontà indirizzato contro l’indissolubilità. Questa esclusione può essere fatta tra l’altro con la intenzione di chiedere il divortio о la dichiarazione di nullità del matrimonio, ma solo nel caso in cui quella intenzione significa la volontà di rompere il vincolo matrimoniale. L’ esclusione dell’ indissolubilità si esprimere anche indirettamente (implicitamente), quando l’oggetto diretto della intenzione del nubente contiene l’atta della esclusione dell’indissolubilità del matrimonio. Si tratta dei casi in cui in nubente l’intenzione di contrarre il matrimonio solubile. Nelle cause di nullità del matrimonio dal titolo della esclusione dei bonum sacramenti il giudice deve riferisi alla guirispreudenza della Rota Romana.
Ius Matrimoniale
|
2000
|
vol. 11
|
issue 5
241-250
EN
La sentenza (pro nullitate) in causa è stata giudicata dal can. 1098 del CUC: il conventuto (un musulmano) ha ingannato l’oratrice circa le promisioni datele riguardo alla religione della prole.
Ius Matrimoniale
|
1999
|
vol. 10
|
issue 4
239-247
EN
Nella sentenza c. Stankiewicz del 20 ottobre 1994 l’uditore rotale mostra il problema di fonte della nullità del matrimonio ex titolo vis et metus, cioè vuole rispondere alla domanda: il metus proviene dal diritto naturale o dal dirrito ecclesiastico? La questione da secoli controversa anche oggi non è risolta. L’autore dichiara, che è lasciato al libero arbitrio dei giudici ecclesiastici determinare nel singolo caso, se il matrimonio e da ritenersi nullo in forza del diritto naturale о soltanto in forza del diritto mere ecclesiastico.
Ius Matrimoniale
|
1998
|
vol. 9
|
issue 3
89-114
EN
„Exclusio boni sacramenti” (can. 1101 § 2 del CJC) rimanendo uno dei titoli dell'invalidità del matrimonio più spesso presentati nella cause matrimoniali presso i tribunali ecclesiastici esige una retta interpretazione, per cui è necessario rivolgersi alla giurisprudenza della Rota Romana. Riferendosi alla più recente giurisprudenza rotale riguardante l’esclusione del „bonum sacramenti” l’autore riferisce le seguenti questioni: la retroattivita del can 1101 § 2 del CJC, la fonte del titolo dell'invalidità del matrimonio, il positivo atto di volontà (l’essenza e le proprietà, le azioni che non hanno i segni del positivo atto di volontà, le forme e i modi di prendere), l’inesistenza della differenza fra ,,ius” e „exercitium iuris”,                 la prova dell’ escusione.
Ius Matrimoniale
|
2000
|
vol. 11
|
issue 5
225-233
EN
II articolo presenta la sentenza della Rota Romana emanata dal titolo della incapacità ad assumere le obbligazioni essenziali del matrimonio. Dopo aver riferito la natura di incapacità l’autore ha indicato che la distruzione della personalità comporta l’incapacità di relazioni interpersonali. Si tratta di persone incapaci di stabilire una communione autentica di vita matrimoniale.
Ius Matrimoniale
|
2000
|
vol. 11
|
issue 5
217-223
EN
Si trata di una sentenza rotale negativa, emanata dal titolo del can. 1095 n. 2. Il ponente rotale ha concentrato la sua attenzione alla questione di libertà interna dei contraenti. In questo studio si presenta e commenta tutte le parti suddetta sentenza sia „in iure” che „in facto”.
Ius Matrimoniale
|
1998
|
vol. 9
|
issue 3
173-187
EN
I turno rotale с. Faltin, in causa Pragen., ha sentenziato (in terza istanza) la nullità del matrimonio dal titolo dell' errore dell’attore circa la qualità della persona (la gravidanza della convenuta) causato dal dolo dalla parte della convenuta. L’autore presenta e commenta suddetta sentenza.
Ius Matrimoniale
|
1998
|
vol. 9
|
issue 3
199-206
EN
Nella sentenza rotale c. De Lanversin del 5 X 1994, emanta in III istanza (pro nullitate), il ponente tocca il problema di influsso delle idee divorciste e delle convinzioni contrarie all’indissolubilità del matrimonio sulla volontà dell’attore che ha accusato il suo matrimonio dal sudddetto titolo di nullità. L’autore commenta la sentenza aggiundengo le proprie esservazioni riguardo al problema.
Ius Matrimoniale
|
1998
|
vol. 9
|
issue 3
75-87
EN
Riferendosi alla recente giurisprudenza rotale l’autore pone il problema della sufficienza della „incapacitas relativa” ad assumere le obbligazioni essenziali del matrimonio. Questo problema riguarda l’interpretazione del can. 1095, n. 3 del CJC. Si tratta della incapacità del contraente solo relativamente all’altra parte. L’analisi delle rispettive sentenze della Rota Romana permette di ritenere che l’incapacità relativa, non è una vera „incapadtas” per cui non può essere la causa di invalidità del matrimonio. Secondo la normativa codiciale l’incapacità deve toccare una persona, mentre l’incapacità relativa tocca piuttosto solo la comunità delle parti.
first rewind previous Page / 1 next fast forward last
JavaScript is turned off in your web browser. Turn it on to take full advantage of this site, then refresh the page.