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Zeszyty Naukowe KUL
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2017
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vol. 60
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issue 3
201-208
EN
Ethics in judicial proceedings is a topic of considerable interest that has always sparked debate at the cultural level in general and at the ethical – legal level in particular. Ethics and law are not on different levels, but are interconnected. Judicial proceedings and all those involved in law enforcement cannot be separated from this interconnection and must be impartial, otherwise they undermine the dignity of a legal person and his fundamental rights, such as the right to truth, loyalty, justice, and a democratic and civil cohabitation for an orderly social life.
PL
L’etica nei procedimenti giudiziari è una tematica di rilevante interesse che da sempre ha acceso il dibattito a livello culturale in generale e a livello etico – giuridico in particolare. Etica e diritto non sono su due piani differenti, bensì sono interconnessi. I procedimenti giudiziari, e gli operatori di diritto in esso coinvolti, non possono prescindere da questa interconnessione e devono essere imparziali, altrimenti ledono la dignità della persona e i suoi diritti fondamentali, come ad esempio il diritto alla verità, alla lealtà, alla giustizia, ad una convivenza democratica e civile per un’ordinata vita sociale e di relazione.
Zeszyty Naukowe KUL
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2017
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vol. 60
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issue 3
349-356
EN
The purpose of this paper is to analyze from a legal standpoint the new, globalized phenomenon of intentional human communities, in order to understand whether these new types of human collectives can be considered as alternative forms of traditional organizational models and capable of creating new legal systems, starting from the assertion ubi societas ibi ius. Basing on the definitions elaborated in the field of legal sociology and intentional communities, we analyzed a intentional community’s capacity to produce legal rules that apply to that members. The legal organization of the Community of Damanhur, located in Piedmont (Italy), where there are internal rules of private and public law regulating the life of its members, is a genuine legal system, which poses many problems in relation to Italian law. The new bill submitted to the Italian Parliament in 2017 on the legal recognition of intentional communities could definitively regulate the relationship between an Intentional Community and the State, with the consequent recognition of the existence of ‘autonomous legal systems’ for all Intentional Communities.
PL
Il presente intervento si propone di analizzare dal punto di vista giuridico il nuovo fenomeno, oramai globalizzato, delle comunità umane intenzionali, con l’intento di comprendere se queste nuove tipologie di aggregazione di individui possano essere considerate come forme alternative di collettività organizzate produttive di modelli giuridici differenti rispetto a quelli tradizionali, ovvero capaci di dar vita a nuovi ordinamenti giuridici, partendo dall’assunto ubi societas, ibi ius. Partendo dalle definizioni elaborate nel campo della sociologia giuridica di comunità e di comunità intenzionali, si è poi analizzata la problematica inerente la capacità delle comunità intenzionali di produrre regole giuridiche da applicare ai componenti delle comunità. È stata poi esaminata l’organizzazione giuridica della Comunità di Damanhur, situata in Piemonte (Italia), in cui vi sono norme interne di diritto privato e di diritto pubblico che regolano la vita dei consociati, un vero e proprio sistema giuridico interno della Comunità, che pone non pochi problemi nel rapporto con il diritto italiano. Il nuovo progetto di legge presentato nel 2017 al Parlamento italiano, in merito al riconoscimento giuridico delle Comunità intenzionali, potrebbe regolare in maniera definitiva questa materia, ovvero i rapporti tra Comunità e Stato di appartenenza, con il conseguente riconoscimento della esistenza di ‘ordinamenti giuridici autonomi’ facenti capo alle Comunità intenzionali.
EN
Numerous notarial deeds are kept in the State Archive of Mantua, involving some of the most famous comedians of the 17 th century. Piermaria Cecchini (Frittellino); Francesco Andreini and his sons Domenico and Giacinto; Giovan Battista (Lelio) with his son Pietro Enrico; Tristano Martinelli; and others used notaries for wills, sales contracts, debt reduction, inventories of assets, and dowries. Some of these documents also involve the women of the Andreini family: Lavinia (sister Fulvia), Caterina (perhaps sister Clarastella), Virginia Ramponi Andreini (Florinda). In particular, an emancipation deed (1620) indirectly affected Virginia (Genoa, 1583? – before 17 November 1631), the first wife of Giovan Battista Andreini. On the basis of document analysis, two perspectives are explored: Virginia’s peculiar contribution to the activities of the family, also from an economic point of view; and the status of women with regards to emancipation, which must be understood from a legal point of view that was patriarchal and defensive of property. The article thus becomes an opportunity to reflect, starting from Virginia but gazing even beyond, on the condition of women who were active in the theatrical and musical world between jurisprudence, artistic professions, economic heritage, and daily life. In conclusion, through some selected examples (the concerto delle dame of Ferrara, Adriana Basile, Margherita Salicola, Antonia Merighi), the theme of emancipation throughout the 17 th century is analysed, a period when women singers successfully populated the new operatic market. As the law remained unchanged, these women experimented with different strategies to protect their own person and assets.
IT
Nell’archivio di stato di Mantova sono conservati numerosi atti notarili, che coinvolgono alcuni fra i più famosi comici del Seicento. Piermaria Cecchini (Frittellino), Francesco Andreini e i suoi figli Domenico e Giacinto, Giovan Battista (Lelio) con suo figlio Pietro Enrico, Tristano Martinelli e altri, ricorsero ai notai per i loro testamenti, contratti d’acquisto e vendita, liberazione da crediti, inventari di beni e doti. Alcuni di quegli atti interessano anche i membri femminili della famiglia Andreini: Lavinia (suor Fulvia), Caterina (forse suor Clarastella), Virginia Ramponi Andreini (Florinda). In particolare, un atto di emancipazione (1620) toccò indirettamente Virginia (Genova, 1583 – ?, ante 17 novembre 1631), prima moglie di Giovan Battista Andreini. Sulla base dell’analisi del documento, vengono trattate due prospettive: il peculiare contributo di Virginia alle attività della famiglia anche sotto il profilo economico; lo stato delle donne nei confronti dell’emancipazione, intesa sotto il profilo giuridico che era patriarcale e difensivo dei patrimoni. Il documento diviene quindi occasione per riflettere, partendo da Virginia ma spingendo poi lo sguardo oltre, sulla condizione delle donne attive nel mondo teatrale e musicale fra giurisprudenza, professioni artistiche, patrimoni economici e vita quotidiana. In conclusione, attraverso alcuni selezionati esempi (il concerto delle dame di Ferrara, Adriana Basile, Margherita Salicola, Antonia Merighi), il tema dell’emancipazione viene osservato in tutto il Seicento, quando le cantanti donne popolavano il nuovo mercato operistico con successo, anche economico. Poiché la legge era rimasta invariata, esse sperimentarono diverse strategie per tutelare la propria persona e i propri patrimoni.
IT
Il Codice di Diritto Canonico del 1983 ha introdotto un elenco di doveri e diritti dei fedeli laici. È analogo agli elenchi caratteristici dei diritti e delle libertà fondamentali contenuti nei documenti di diritto internazionale e nelle costituzioni dei paesi democratici. L’ispirazione della Chiesa al diritto civile è stata una realtà sin dall’inizio del diritto canonico: prima attraverso il diritto romano, poi, nel mondo moderno, attraverso complesse codificazioni del diritto civile, e dopo il Concilio Vaticano II, attraverso le idee dei diritti umani universali. Una caratteristica specifica della Chiesa cattolica rispetto a uno Stato democratico è l’incorporazione del soggetto di diritto nella Chiesa attraverso il battesimo, ciò che porta con sé tutti i diritti e gli obblighi. In questo modo, il catalogo dei diritti e degli obblighi, che ora esiste nel codice, include principalmente un elenco di questi ultimi. I diritti sono invece messi in evidenza dallo Stato moderno. In effetti, lo Stato moderno impone pochi obblighi ai suoi cittadini; spesso si tratta solo di pagare le tasse e di obbedire alla costrizione dell’istruzione obbligatoria. Il presente articolo tratta dei singoli obblighi e diritti contenuti nel Codice di Diritto Canonico e li confronta con i corrispondenti obblighi e diritti contenuti nelle costituzioni. Il concetto di norme civili e canoniche è simile, soprattutto se ispirato alla legge naturale. I doveri dei fedeli, invece, rappresentano fini ecclesiastici specifici, e in questo caso è difficile stabilire un’analogia con il diritto civile. Soprattutto, la legge suprema della Chiesa è la salvezza delle anime, e lo Stato non ha un obiettivo così soprannaturale.
FR
Le Code de droit canonique de 1983 a dressé une liste de devoirs et de droits propres aux fidèles laïcs. Elle est analogue aux listes de droits et libertés fondamentaux contenus dans les documents de droit international et dans les constitutions des pays démocratiques. Le fait que l’Église se soit inspirée du droit civil est une réalité qui remonte aux origines du droit canonique : tout d’abord à travers le droit romain, puis, dans le monde moderne, à travers des codifications complexes du droit civil, et après le Concile Vatican II, à travers les idées de droits humains universels. Une caractéristique spécifique de l’Église catholique par rapport à l’État démocratique est l’incorporation du sujet de droit dans l’Église par le baptême, qui entraîne tous un ensemble de droits et obligations. De cette manière, ce catalogue des droits et obligations qui existe désormais dans le code comprend principalement la liste de ces dernières. Ce sont au contraire les droits qui sont mis en évidence par l’État moderne. En fait, l’État moderne impose peu d’obligations à ses citoyens; souvent, il ne s’agit que de payer ses impôts et de suivre l’enseignement obligatoire. L’article traite des obligations et droits individuels contenus dans le Code du droit canon et les compare aux obligations et droits correspondants contenus dans les constitutions. Les concepts de normes civiles et de normes canoniques sont comparables, notamment parce que toutes deux s’inspirent du droit naturel. Les devoirs des fidèles, en revanche, représentent un objectif spécifique de l’Église et, dans ce cas, il est difficile d’établir une analogie avec le droit civil. Par-dessus tout, la loi majeure de l’Église reste le salut des âmes, alors que l’État ne poursuit pas un but surnaturel de ce type.
EN
The Code of Canon Law of 1983 came up with a list of obligations and duties of the Catholic faithful. This list is analogical to those of the charters of fundamental rights and freedoms found in the documents of international law and in the constitutions of democratic countries. the inspiration of church law by civilian law was a reality from the very beginnings of the development of Canon Law: first by Roman Law, in the modern world by complex codifications of civil law, and after Vatican II also the idea of universal human rights. The specifics of the Catholic Church in relation to a democratic state is the incorporation of the subject of law into the Church through baptism which brings, above all, duties and obligations. Thus the catalogue which may now be seen in the Code contains first and foremost a list of duties, not rights, which are not stressed in the modern state. In fact, the modern state has very few demands; often just the payment of taxes and compulsory school attendance. The article deals with the individual obligations and rights found in the Code of Canon Law and compares them with their analogies in constitutions. The concept of civil and canonical norms tends to get closer primarily in the case of inspiration by natural law, whereas the obligations of the faithful represent a specifically ecclesiastical goals, for which no analogy in civil law can be found. After all, the supreme law of the Church is the salvation of souls, indeed, the state does not have such a supernatural goal.
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