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Kaznodziejstwo – misja, która wypływa z kapłańskiej tożsamości

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Dyk S.

Studia Pastoralne

2010

vol. 6

75-86

Ogni sacerdote, grazie al sacramento dell’ordinazione, diventa icona viva del Cristo. Durante la celebrazione liturgica agisce in persona Christi. Grazie al carattere sacramentale che possiede sin dal giorno dell’ordinazione ha un rapporto particolare con Cristo e lo Spirito Santo, partecipando all’unico sacerdozio del Nuovo Testamento, che è quello di Cristo. Tale fatto ha un significato profondo per la vita e la missione delle persone ordinate. L’aspetto partocolare di tale missione, e cioè l’annuncio della parola di Dio, non può essere letta soltanto sul piano di una attività esteriore, bensì scaturisce dal servizio della Chiesa. La predicazione equivale al segno del sacerdozio nuovotestamentale – vissuto e sperimentato. Anzi, la predicazione manifesta l’identità stessa del sacerdote. E’ il motivo, per cui ogni sacerdote-predicatore deve essere cosciente e responsabile della necessità di coniugare ogni giorno la sua vita e il servizio fatto a nome do Cristo e per il bene di tutta la Chiesa, soprattutto deve collaborare alla diffusione della Parola di salvezza. E’ necessario pertanto che ogni sacerdote-predicatore interiorizzi sempre più l’atteggiamento diaconale nel suo quotidiano. Un valido esempio di diaconalità può attongerlo dalla Bibbia, la quale mette in luce il servizio profetico delle persone scelte da Dio. Esse esprimono un grande desiderio di far avvicinare i popoli a Dio; profeti bruciano dello zelo dell’annuncio della Buona Novella, sono pronti a dare la vita per la Parola predicata. E’ chiaro che ogni forma di trascuramento dell’opera della predicazione della verità salvifica fa sempre pensare a una crisi di identità sacerdotale.

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