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Vox Patrum
|
2015
|
vol. 64
595-613
EN
Herein the article it is given the analyses of the institution of widows and sta­tus of virgins. A special attention is paid to their mutual relations and status at the first centuries of the Church. On the basis of the above mentioned analyses we can see how the mutual relations between them have been changed during centuries. Since the times of the Apostles the widows have been surrounded by a special care and played a very important role at the community. In regard of the great effort which widows, who had been already acquainted with the marital consump­tion, had to make to keep abstinence their value was greater than value of virgins. A special attention to this fact was paid by Tertullian and Clemens of Alexandria. In the course of time the situation has been slowly changing. The change of the ministerial status at the Church and the edict of toleration issued by Galerius in the year 311 brought to a gradual acceptance by virgins of the status which earlier had been a privilege of widows. The process of valorization was escalating more and more simultaneously with the development of monasteries and monastic life at the IVth century.
Vox Patrum
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2003
|
vol. 44
301-318
IT
Dall'analisi che abbiamo presentato sopra, relativa alle fonti patristiche del IV e del V secolo sul tema „Il monachesimo a Costantinopoli", si possono trarre le seguenti considerazioni. Gia l'imperatore Costantino il Grande presto interesse a questa forma di vita. Ció e testimoniato dalla lettera, non conservatasi, indirizzata dall’imperatore stesso a sant'Antonio del deserto. Oltre a questo, anche sant'Antonio il Grande scrisse al sovrano in difesa di sant'Atanasio il Grande. Nell'anno 320, Costantino riconobbe i privilegi delle persone di ambo i sessi che sceglievano di vivere nella verginita. Alla famiglia dell'imperatore fu legata la vita di Arsenio, il quale educó i figli di Teodoro il Grande e, dopo essersi convertito, si dedicó alla vita eremitica nel deserto, in Egitto. I monaci egiziani erano soliti recarsi dall'imperatore di Costantinopoli, per esempio, con la richiesta di essere dispensati dal versamento dei tributi. Le informazioni da noi raccolte e sopra riportate sono testimonianza della presenza di legami tra Costantinopoli e i monaci d'Egitto, nonche delle influenze di questi ultimi sulla vita della capitale dell'impero. Occorre aggiungere che al palazzo imperiale fu legata la figura di Marciano di Cira, il quale rinunció alla carriera a cortee, sotto il regno di Valente, visse da eremita nei deserto della Siria. Dopo la morte dell'imperatore, si dedicó alla vita monastica, non lontano da Antiochia, anche un certo Zenone, attivo nei servizi speciali „agentes in rebus" come spia della polizia. I primi monasteri maschili e femminili di Costantinopoli furono costruiti per opera del vescovo Macedonus e del diacono Maratone, entrambi semiariani. Contro di loro si schieró il Concilio di Calcedonia, il quale promulgó un canone avente lo scopo di sottomettere i monaci alla giurisdizione dei vescovi. Un ulteriore elemento di analisi e quello relativo ai legami tra il monaco Eutiche e le pratiche eretiche. Contro il suo insegnamento intervenne papa Leone con la lettera a Flaviano, vescovo di Costantinopoli. Inoltre, la dottrina di Eutiche fu condannata anche dal Concilio di Calcedonia. Qui vivevano ancora monaci legati all'eresia macedonese. A Costantinopoli si trovavano anche delle vergini. Fra loro vi erano: la diaconessa Olimpia, le figlie dell'imperatore Arcadio (Pulcheria, Arcadia e Marina). Nella citta vissero temporaneamente Egeria, Evagrio Pontico, Melania la Giovane e san Giovanni Cassiano.
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