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L'articolo prende in esame il Sal 2, evidenziando anzitutto il principio dell'autorità regale presentato dal salmista. Il commento delle singole parti del salmo (vv.1-3; 4-9; 10-12) si incentra sulle relazioni tra Dio e il re di Israele, facendo emergere il ruolo di questultimo quale plenipotenziario e vassallo di Yhwh. Infine, l'analisi si sofferma sulla recezione del Sal 2 nel NT e in quattro Padri della Chiesa (Atanasio, Agostino, Ilario, Eusebio), ponendo in rilievo la particolare attenzione che l'interpretazione neotestamentaria e patristica dà al dominio di Cristo.