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2006 | 1 | 1 |

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Italiam scribere exorsi: obraz Włoch w okresie Quattrocenta (na podstawie traktatów historiograficznych humanistów włoskich)

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Il presente articolo ripercorre le tappe evolutive del nome Italia: si parte dal VI secolo a. C. incui tale denominazione si riferiva alla sola Calabria, passando per l’epoca romana, allorquandoessa ormai abbracciava l’intera penisola (le isole erano ancora considerate a parte) e quellamedievale, durante la quale non si ebbe alcuna opera di rilievo che trattasse il suddetto paesecome un tutt’uno. Nel Medioevo, infatti, le descrizioni a carattere storico-geograficoripetevano pedissequamente quanto già espresso dagli autori antichi.Nel XV secolo, grazie all’intensificarsi dei viaggi ed alla nascita della diplomazia nel sensomoderno del termine, mutò notevolmente la visione del mondo e anche quella dell’Italia.La trattatistica, che fino ad allora era rimasta confinata nei limiti delle singole città, abbracciòper la prima volta l’intera penisola e ne cominciò a presentare le singole realtà regionali. Ciòsi deve innanzitutto ad un’opera di fondamentale importanza, l’Italia Illustrata di BiondoFlavio. Questi viene considerato „padre della geografia regionale” proprio in quanto fu ilprimo ad adoperare il termine „regione” al posto dei precedenti „provincia” o „terra”. Lostoriografo umanista cercò di presentare un’immagine attuale dell’Italia, ricostruendone peròil passatao e tenendo presente le varie modifiche subite dal territorio, dalle località e dallatoponomastica nel corso del tempo. A questo scopo egli utilizzò materiali e documenti didiverso tipo, tutti rigorosamente vagliati secondo criteri scientifici molto vicini a quelli di cuisi sarebbe avvalsa in seguito la storiografia moderna.L’autrice dell’articolo prende in considerazione anche un’altra opera, il De Europa diEnea Silvio Piccolomini, contenente un’ampia descrizione dell’Italia. Il suddetto umanistacontinuò l’opera del Biondo, fornendo informazioni relative alle vicende recenti o attuali dei vari territori italiani e rimandando all’autore dell’Italia Illustrata per quanto riguarda il quadrostorico precedente. Tutte e due le opere godettero di una notevole fama anche al di là deiconfini italici e presentano un nuovo tipo di relazione fra geografia e storia. La prima, infatti,doveva infatti servire a spiegare meglio avvenimenti e mutamenti accaduti nel corso dellaseconda.L’opera del Biondo e quella di Enea Silvio, inoltre, sono di grande interesse, in quantorappresentano un momento fondamentale nella costituzione dell’identità nazionale italiana,basata non ancora sull’unità politica, ma su quella culturale e sull’enorme patrimonio ereditatodall’Antica Roma. Scopo di tali testi, infatti, era non solo quello di mettere in risalto glielementi di cui sopra per puro interesse storico: essi si proponevano anche il fine di sollecitarei vari stati, in cui allora era suddivisa l’Italia, a pacificarsi ed unirsi per affrontare adeguatamenteil pericolo turco, allora incombente sulla civiltà europea e quindi anche su quella dellapenisola italica.Per tutti i motivi sopra esposti le opere considerate nel presente articolo ebbero un ruolofondamentale nel processo di costituzione del moderno concetto di italianità.

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Volume

1

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1

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Dates

published
2006
online
2015-03-23

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YADDA identifier

bwmeta1.element.ojs-issn-2084-3933-year-2006-volume-1-issue-1-article-1254
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